venerdì 28 dicembre 2012

La Limnophilia



Un folto cespuglio di Limnophilia
La Limnophilia è una pianta bellissima e di facile coltivazione. E' caratterizzata da uno stelo centrale dal quale si ramificano tante foglioline che insieme sembrano formate una rosa o un fiocco di neve. Raggiunge dimensioni considerevoli (anche 40 cm di altezza) se si trova in condizioni ideali. Necessita di un fondo ricco di sostanze nutritive, valori dell'acqua abbastanza neutri e una temperatura intorno a 25°. E' consigliabile posizionarla in fondo all'acquario, perché in poco tempo crea un fitto cespuglio molto alto che è assai bello da vedere. Per ottenere una buon crescita, oltre a un fondo fertile e abbastanza fine, per far sviluppare meglio le radici, necessita di un'elevata quantità di luce, altrimenti le rosette rimarranno molto distanziate. Se queste condizioni sono accontentate, la pianta crescerà molto velocemente e le rose raggiungeranno un diametro anche di 6cm. Capire di quante ore di luce necessita è semplice: al buio o quando al luce è troppa la pianta richiude le proprie foglie, quando ha bisogno di luce le riapre. Come per tutte le piante, la CO2 è importante per la crescita, ma per la limnophilia si può anche evitare di somministrare anidride carbonica artificialmente, benché con questa la pianta crescerebbe ancora meglio. E' una pianta ideale per i nuovi allestimenti: infatti con la sua crescita veloce leva sostanze nutritive alle alghe e intanto fornisce un'elevata quantità di ossigeno per i pesci. Gli steli si ramificano raramente e non si può riprodurre artificialmente, se non tagliando direttamente alla base uno stelo con le sue radici e spostandolo in una zona diversa dell'acquario. E' la pianta ideale per un acquario di poecilidi, infatti i loro avanotti troveranno nelle foglioline della limnophilia un riparo sicuro e anche ricco di cibo. Infatti spesso sull'intricate foglie di questa pianta di depositano detriti, e per questo e necessaria una certa movimentazione dell'acqua. 


Un migliaio di visualizzazioni

Finalmente, dopo ben 8 mesi, siamo riusciti a raggiungere il migliaio di visualizzazioni. Per il nostro piccolo blog è un traguardo importante e speriamo a questo punto di continuare a pubblicare ancor più post e di collaborare a diffondere ancor di più tra la gente la nostra amata passione: l'acquariologia. Vi ringraziamo tutti, che con le vostre visite ci avete incoraggiati a continuare. Vi assicuriamo che continueremo a pubblicare articoli, schede e resoconti sui pesci tropicali, per indirizzare e consigliare il meglio possibile i nuovi appassionati di acquari, ma anche per dare nuovi punti di vista ai più esperti. Ovviamente accettiamo più che volentieri ogni sorta di suggerimento, consiglio e anche critica, perché è grazie alla comunicazione che si possono ampliare le proprie conoscenze.

Ancora grazie di seguirci sempre

Carlo e Guido

venerdì 9 novembre 2012

Il Pesce Combattente

Betta Splendes maschio var. Velitail
Il Pesce Combattente (Betta Splendes) è uno dei pesci più popolari al mondo. Questo pesce, originario delle risaie dell'Asia Sud-Orientale, è famoso per il suo comportamento e per la sua maestosa bellezza. Pur essendo abbastanza piccolo (i maschi raggiungono i 6 cm, le femmine meno) non passa inosservato. Esistono molte varietà: Betta Show, Crowntail, Halfmoon, Plakat, Doubletail ecc. ma la più famosa è quella con le pinne a velo (Velitail). Le pinne dorsali, caudali e anali sono enormemente sviluppate, in particolare nei maschi. Questi si distinguono per l'appariscente sviluppo delle pinne, le dimensioni maggiori e i colori più sgargianti, che vanno dal blu a rosso. L'appellativo di combattente è dovuto al comportamento molto aggressivo nei confronti dei conspecifici di sesso maschile. E' infatti assolutamente impossibile allevare due Betta maschi in una stessa vasca, aldilà delle sue dimensioni, altrimenti i due anabantidi ingaggeranno un violento combattimento che porterà alla morte uno dei due, se non entrambi. questo invece non avviene in natura perché i Betta Splendes ogni giorno continuano a fare piccoli combattimenti che però non hanno nessuna ripercussione; invece in acquario avendo poche occasioni per combattere, si scontrano fortemente rischiando anche la loro incolumità. Nonostante questo, il pesce combattente è assolutamente pacifico nei confronti di tutti gli altri pesci, a eccezione di quelli molto invadenti o con pinne molto sviluppate come i Guppy. Per questo il pesce combattente può essere inserito tranquillamente in una vasca di comunità. L'ideale sarebbe metterlo in una vasca sull'ottantina di litri con un gruppo di 2-3 femmine oppure in una vasca a lui dedicata, anche solo di una ventina di litri. E' un pesce resistente e i valori dell'acqua non sono importanti, basta evitare gli estremi. La temperatura non dovrebbe scendere sotto i 22°C. E' di natura carnivoro, ma accetta ogni tipo di cibo commerciale; un buon secco con una dose di astaxantina per mantenere i colori brillanti, integrato con cibi surgelati e vivi(artemie, mysis, copepodi,) costituisce una dieta completa e ideale per mantenere il pesce sempre in forma. La riproduzione non è difficile, ma richiede un certo impegno. I due riproduttori andranno inseriti in una vaschetta di 15-20l circa, allestita con molti nascondigli necessari per evitare che il maschio molesti la femmina. I valori dell'acqua dovranno essere neutri e la temperatura sui 27-28°C. Un'alimentazione a base di cibo vivo e surgelato stimolerà la riproduzione. Il maschio inviterà (spesso con la forza) la femmina sotto il proprio nido di bolle costruito su un supporto galleggiante (piante, un pezzo di polistirolo, della lana di roccia...) e feconderà le uova che finiranno attaccate a esso. Finito l'accoppiamento, che può ripetersi più volte, bisogna allontanare la femmina perché il maschio diventa molto aggressivo. Dopo la schiusa, che avviene dopo 36 ore circa, il maschio si prende assiduamente cura degli avanotti, fino a quando, dopo quattro giorni circa, non avranno assorbito il sacco vitellino e saranno i grado di nuotare. A questo punto bisogna levare il maschio, che va tenuto a riposo per un po' in modo che recuperi le forze, e i piccoli vanno alimentati con cibo vivo di piccole dimensioni (naupli di artemia appena schiusi).
Consiglio vivamente l'allevamento del Pesce Combattente, perché il suo comportamento, il suo aspetto e la sua maestosità lo rendono a mio avviso un pesce davvero speciale. 

domenica 30 settembre 2012

L'elettrizante Ramirezi

Microgeophagus Ramirezi
Questo ciclide nano (Microgeophagus Ramiezi) è uno dei più apprezzati nel suo genere. Originario dei fiumi Sudamericani, la sua fama è dovuta alla splendida livrea. Questa infatti è dorata, con riflessi blu elettrico e rossi e con delle zone nere sul corpo. Esistono anche una varietà blu elettrico e una rossa. Le dimensioni sono abbastanza contenute: 7 cm per i maschi e un po' di meno per le femmine. Quest'ultime durante il periodo riproduttivo presentano la zona ventrale arrossata, e le loro pinne sono meno sviluppate rispetto ai maschi. L'allevamento in acquario non è difficile, ma neanche adatto ai neofiti. In età giovanile ama vivere un gruppo, ma poi tende a formare coppie stabili. La coppia può essere tenuta in acquario di comunità, a patto che sia ampio e che non abbia pesci invadenti. Infatti, il Ramirezi ha una spiccata territorialità, sia nei confronti dei conspecifici che non. Frequenta sempre il fondo, e quindi è sconsigliabile allevarlo con altri ciclidi nani e siluridi come Corydoras e Ancistrus. L'acquario dovrà essere ricco di piante e nascondigli, e il fondale dovrà avere un buon numero di rocce o radici che facilitino la demarcazione del territorio. E' un pesce sensibile ai valori dell'acqua, che dovranno essere il più possibile stabili. Il pH dovrà aggirarsi intorno ai 7 punti, e la durezza tra i 4 e i 12. La temperatura dovrà essere tra 24 e 28 gradi. Mal sopporta inoltre concentrazioni anche non molto elevate di nitriti e nitrati, per cui un buon filtraggio biologico è fondamentale. E' inoltre consigliati mettere nell'acquario una radice di torbiera, che renderà l'acqua ambrata e favorirà l'acclimazione del ciclide oppure mettendo semplicemente torba in granuli nel filtro. Accetta tutti ci cibi secchi, anche se all'inizio può avere qualche riluttanza. L'ideale sarebbe alternare a cibi secchi per ciclidi nani (con sostanze che mantengono la colorazione brillante) a cibo vivo e surgelato con alto contenuto proteico. Una sana alimentazione favorisce la riproduzione. La coppia formata andrebbe messa in un acquario specifico, con gli stessi valori della vasca principale e con un buon numero di nascondigli e piante. Importante è la presenza di una pietra piatta dove avverrà l'ovodeposizione. Per stimolare la riproduzione va somministrato, per due settimane circa, quasi esclusivamente cibo vivo, e la temperatura va alzata di 2/3 gradi. In seguito alla deposizione delle uova, il maschio le feconda, anche se a volte può capitare di avere un esemplare incapace di farlo, a causa della massiccia riproduzione artificiale di questa specie. Le uova si schiudono dopo due giorni, e entrambi i genitori presentano degli sviluppati comportamenti parentali, che si concludono dopo circa tre settimane dalla nascita. I piccoli vanno alimentati con artemie, cibo finemente sminuzzato per ciclidi e infusori. 
Il Ramirezi è un bellissimo pesce, da acquistare solo con la consapevolezza di poterlo gestire correttamente. Se si è in grado di farlo esso regalerà moltissime soddisfazioni. 

mercoledì 26 settembre 2012

Il maestoso pesce angelo

Uno scalare in acquario della varietà Silver
Il pterophyllum scalare è uno dei pesci d'acquario più diffusi e apprezzati. Dal 1909, anno in cui fu importato in Europa, ad oggi è stato allevato parecchio in cattività e si sono sviluppate molte varietà che oggi si trovano in commercio (silver, zebra, white, marble, gold marble e molte altre). In natura si trova ampiamente nel bacino amazzonico e nei corsi d'acqua del Perù. Lo scalare è un pesce resistente e longevo (può raggiungere anche i 10-15 anni). La sua esigenza più rilevante è quella di dover essere allevato in un acquario di minimo 100 litri, date le dimensioni (15 cm circa), in un gruppo di 4-5 esemplari. L'acquario che ospiterà questi pesci dovrà essere profondo e allestito con piante alte e arredi rocciosi. L'illuminazione dovrebbe essere preferibilmente attenuata. Per quanto riguarda le caratteristiche chimiche dell'acqua  lo scalare preferisce un pH acido, un'acqua poco calcarea e con una temperatura di 24-28°. Per quanto riguarda l'alimentazione lo scalare accetta un'ampia gamma di cibo ma preferisce naturalmente quello vivo; consigliabile anche un'integrazione vegetale. Il pesce angelo ha un modo di nuotare maestoso ed elegante e il suo comportamento verso gli altri pesci è solitamente pacifico; essendo però un ciclide il pesce angelo è territoriale. Purtroppo però, può confondere con del cibo dei piccoli pesci
Avannotti appena nati su una foglia di Anubias
che si trovano nel suo acquario (ad esempio neon o otocinclus affinis). La riproduzione dello scalare è facile anche se per realizzarla bisogna allestire un acquario a parte che ospiterà una coppia di questi pesci. Infatti, il dimorfismo sessuale nello scalare è visibile soltanto nel periodo della riproduzione e l'unico modo per riconoscere i maschi dalle femmine è studiare il comportamento che si nota negli esemplari nel proprio acquario. Solo così si può individuare una coppia. Essa poi sarà trasportata appunto in un acquario a parte, preferibilmente allestito in modo tale che presenti molte superfici verticali, e se la coppia è affiatata dopo pochi giorni si potrà assistere alla deposizione e alla schiusa. Possibili luoghi in cui possono essere deposte le uova sono le foglie delle piante (ad esempio Echinodorus sp. o Vallisneria). Dopo la schiusa gli avannotti sono curati e nutriti dai genitori che secernono un muco dalla pelle (come per i Discus). Ovviamente vanno alimentati anche con artemie appena schiuse  Allevare e riprodurre gli scalari è una bellissima esperienza, secondo noi, perché sono dei pesci che non richiedono tante cure ma regalano molte soddisfazioni!

martedì 18 settembre 2012

Le specie di corydoras

Corydoras trilinelatus
Esistono 145 specie di corydoras in natura, ma non più di una trentina sono allevate nei nostri acquari; ecco un'illustrazione delle più popolari.

Corydoras aeneus: la specie più comune nei nostri acquari, il suo nome deriva dalla livrea bronzea che lo contraddistingue. Lunghezza 6-8 cm

Corydoras arcuatus: corpo attraversato da un elegante arco nero che va dall'occhio fino alla pinna caudale. Lunghezza 5 cm 

Corydoras barbatus: corpo lungo e snello dai disegni molto marcati, è la specie di corydoras allevata in acquario più grande. Lunghezza 13 cm

Corydoras delphax: livrea beige con numerosi puntini neri e una macchia più scura sulla zona dell'occhio. Lunghezza 5-7 cm

Corydoras hastatus: insieme a corydoras pygmaeus è una delle poche specie che ama nuotare a mezz'acqua e frequenta raramente il fondo. E' anche una delle specie più piccole. Lunghezza 2-3 cm.

Corydoras julii: Il corpo è di un giallino chiaro abbondantemente puntinato di nero. Abbastanza rara e costosa. Lunghezza 4-6 cm

Corydoras paleatus: insieme alla specie aeneus è il coridoras più diffuso e persente nei nostri negozi e acquari. Esiste anche una varietà albina molto apprezzata. Lunghezza 5 cm.

Corydoras panda: dalla livrea giallo-marroncina, presenta tre macchie nere sul corpo: una sull'occhio, una sulla pinna dorsale e una sul peduncolo caudale. Lunghezza 4 cm

Corydoras reticolatus: livrea chiara con tipico disegno nero a reticolo su tutto il corpo con una chiazza nera sulla pinna dorsale. Lunghezza 6 cm

Corydoras sterbai: bellissima specie con la parte anteriore e le pinne abbondantemente puntinate di nero, e la metà anteriore con delle strisce nere irregolari. Lunghezza 4-6 cm

Corydoras trilineatus: Sulla parte anteriore del corpo ci sono tre linee nere, di cui quella centrale di dimensioni maggiori, mentre il resto del corpo è abbondantemente puntinato. Presenta anche una macchia sulla pinna dorsale. Lunghezza 4-5 cm






sabato 15 settembre 2012

I simpatici corydoras

Una simpatica comitiva di Corydoras aeneus
I corydoras sono i pesci da fondo più diffusi e amati nei nostri acquari. Tutte le specie hanno numerose caratteristiche in comune e si differenziano dalle altre per alcuni aspetti. Sono provenienti dall'Amazzonia e, a parte le dimensioni e i colori; hanno le stesse caratteristiche fisiche.  La corporatura dei Corydoras è caratterizzata da un corpo compresso sui lati, entrambi protetti da una corazza composta da placche ossee disposte verticalmente. Le dimensioni variano a seconda della specie, ma quelle diffuse in acquario stanno generalmente tra i 3 e i 7 cm. E' molto difficile distinguere i maschi dalle femmine, anche se quest'ultime hanno una forma leggermente più tozza. Presentano una bocca con 2-4 barbigli sensoriali che li agevolano alla ricerca di cibo nel substrato, essendo le acque dei loro habitat naturali generalmente torbide. L'allevamento in acquario dei corydoras è generalmente facile e consigliato per i principianti. Sono dei pesci che amano vivere in gruppi di minimo 5-7 esemplari DELLA STESSA SPECIE; ciò favorisce il manifestarsi del comportamento naturale dei corydoras, a mio avviso veramente interessante e a volte sin buffo. Per questo, l'acquario dove metteremo questi pesci dovrà essere proporzionalmente grande al loro numero. Convivono pacificamente con ogni pesce, anche se sarebbe meglio evitare di inserirli insieme ad altri Siluridi, considerando che quest'ultimi sono spesso molto territoriali, soprattutto non con i ciclidi nani e in generale non con pesci che frequentano il fondo. L'acquario dovrà avere molte piante e alcuni nascondigli, lasciando però delle zone di substrato libere, il quale dovrà essere a granulometria fine, per non danneggiare i delicati barbigli. I valori dell'acqua non sono cruciali per l'allevamento, anche se dei valori neutri sono l'ideale. La temperatura deve stare tra i 18 e i 27 gradi. Viene accettata un'ampia gamma di alimenti, dal cibo vivo a quelli commerciali in pastiglie che vanno a fondo. Sarebbe l'ideale integrare l'alimentazione anche con verdure a pezzetti appena sbollentate. La riproduzione in acquario dei corydoras è generalmente difficile da ottenere per ogni specie. I valori dell'acqua non sono importanti, la temperatura si. Per stimolare la riproduzione può essere di aiuto innalzare la temperatura intorno ai 30 gradi, per poi abbassarla bruscamente con consistenti cambi d'acqua. Il momento della fecondazione delle uova avviene quando la femmina si posa perpendicolarmente sul maschio nella tipica posizione a "T". A questo punto le uova vengono deposte a gruppetti su superfici piane, per un totale di circa 50 uova che si schiudono dopo 4-5 giorni. Gli avanotti vanno alimentati con naupli di artemia a partire dal terzo giorno per una corretta crescita. 

Spesso i Corydoras sono sbattuti negli acquari come dei semplici spazzini, abbandonati al loro destino senza un'alimentazione e una considerazione adeguata. In realtà sono dei pesci affascinanti, interessanti e divertenti sia da allevare che da osservare. 

mercoledì 5 settembre 2012

Red Cherry, Sakura... le Neocaridine

Neocaridina heteropoda var. Red Cherry

Il genere Neocaridina si divise dalla più grande famiglia delle caridine negli anni '30 per la diversa conformazione degli organi sessuali maschili. Comprende 23 specie, di cui la più famosa è N.heteropoda. Originaria della Cina orientale, è stata introdotta in Giappone, Taiwan e nelle Hawaii. Come le caridine sono gamberetti dalle dimensioni non superiori ai 4 cm. L'acquario ideale per l'allevamento e' di dimensioni non superiori ai quaranta litri, da popolare esclusivamente con Neocaridine della stessa specie e varietà, per evitare incroci che farebbero regredire la specie, o al limite insieme a qualche microrasbora o lumachina. E' importante l'arredamento della vasca,che deve avere un fondo scuro con una grande presenza di muschi acquatici es.(Riccia, Vesicularia, Cladophora...), piante a foglie molto sottili es.(Limnophilia, Cabomba...) e alcuni nascondigli. N.heteropoda è consigliata ai principianti per la sua grande adattibilità ai valori dell'acqua. La temperatura dovrebbe aggirarsi tra i 18-25°, il pH tra i 6,5-8 punti mentre la durezza dovrebbe assere abbastanza bassa. Le caridine soffrono concentrazioni elevate di rame, ammoniaca, ferro e nitrati, quindi bisogna non eccedere con la fertilizzazione. Come le caridine si nutrono di alghe microscopiche e vanno alimentate con cibo per gamberetti o specifico che abbia un contenuto di proteine non superiore al 30% che altrimenti causerebbe una crescita innaturale e molto più veloce con problemi alla muta. Le femmine si distinguono dai maschi per le dimensioni maggiori, la forma più tozza e colori più intensi. La riproduzione in acquario e semplice: il maschio feconda la femmina piena di uova, che vengono rilasciate e si schiudono dopo 20-25 giorni. Alla nascita le caridine sono la copia degli adulti, ma con dimensioni molto minori (1-2mm) e raggiungono la maturità sessuale intorno ai 3-4 mesi di vita, anche se molto dipende anche dalla temperatura dell'acqua. Le varietà di N.heteropoda sono moltissime; le più famose sono: Red Cherry la più comune in Europa, il colore è rosso disposto in tanti puntini e linee vermiformi; Red fire derivata dalla red cherry con colori più intensi; Sakura red dalla livrea rosso intenso priva di puntini e linee vermiformi; Red rili la parte superiore del corpo è rossa e quella inferiore è trasparente; Kanoko simile alla sakura red ma con linee e zone nere; Yellow fire neon interamente gialla con una linea dorsale giallo chiara; Blue rili come la red rili ma con la parte trasparente blu, ne sono anche stati selezionati esemplari interamente blu.

martedì 4 settembre 2012

La sempreverde Anubias


Anubias barteri
L'Anubias, (anubias barteri) è globalmente riconosciuta come la pianta più facile da coltivare in un acquario domestico. Certi acquariologi la snobbano, ritenendola non interessante e stimolante da crescere, ma si sbagliano, perché l'anubias, oltre che a essere bellissima e molto decorativa, può dare grandi soddisfazioni. Questa pianta di origini centro-ovest africane ha delle foglie piuttosto dure e indigeste rendendola adatta anche agli acquari di pesci rossi o generalmente erbivori. Da un rizoma centrale partono gli steli con ognuno una foglia. Si adatta a ogni caratteristica  dell'acqua, dal pH alla temperatura e alla durezza, cercando però di evitare gli estremi. Le dimensioni variano da sottospecie a sottospecie, per esempio l'anubias barteri var.nana non supera i 10 cm di altezza, mentre altre varietà possono raggiungere anche 30 cm. Il fatto che sia molto resistente alle caratteristiche dell'acqua non significa che l'anubias sia indistruttibile, ma invece patisce particolarmente la luce forte. Questa favorisce la formazione di alghe che ricoprendo le foglie fanno deperire la pianta velocemente. L'anubias cresce lentamente, generando se le condizioni sono ideali 1-2 foglie al mese. Non necessita di fertilizzazioni e CO2, anche se queste possono portare a una spesso insperata infiorescenza. La pianta si riproduce per divisione del rizoma, che può avvenire sia naturalmente che artificialmente. La collocazione ideale dell'anubias è ancorata con del filo da pesca su legni o rocce, rendendole ancora più decorative, oppure cresce ugualmente anche sul fondo, a patto che il rizoma non sia coperto. Se trattata con il rispetto che le si deve l'anubias renderà il vostro acquario ancora più bello.

venerdì 25 maggio 2012

Il vivace Neon

Famiglia:Caracidi
Nome scientifico:Paracheirodon Innesi
Provenienza:Bacino del Rio delle Amazzoni
Un Neon e i suoi bellissimi colori
Il pesce neon (da non confondere con il pesce cardinale) è uno dei pesci più amati dagli acquariofili. La sua fama è giustificata:infatti il comportamento e l'aspetto lo rendono un pesce affascinante e allo stesso tempo adorabile. La livrea è caratterizzata da un fondo grigio con una linea azzurra elettrica che corre dalla testa alla coda nella parte superiore del corpo e più in basso da una rossa brillante dalla coda alle pinne pettorali. Il corpo è compresso e non presenta dimorfismo sessuale, anche se i maschi si distinguono per il corpo lievemente più compresso. L'allevamento in acquario è abbastanza semplice. Va assolutamente tenuto in banchi minimo da 5 esemplari, anche in acquari piccolini, date le dimensioni ridotte (massimo 3 cm). L'acqua dovrà avere un pH possibilmente inferiore ai 7,2 punti, e una temperatura di 18-24 gradi, anche se sopporta valori diversi. Inoltre l'acquario dovrà essere riccamente piantumato ai lati, per non impedire in nuoto. Infatti il Neon è un pesce molto vivace e attivo che ha bisogno di ampi spazi e compagni non troppo aggressivi o grandi, perché potrebbe essere confuso per una succulenta preda date le sue dimensioni. Accetta ogni tipo di cibo secco, anche se per ottenere la riproduzione bisognerebbe alimentare frequentemente con cibo vivo. La riproduzione infatti non è semplice. Bisogna allestire una vaschetta con l'acqua a 18-22 gradi e un pH di 6 punti. Un filtraggio a torba garantisce un colore ambrato all'acqua che stimola ulteriormente la riproduzione. Sul fondo va adagiato o un po' di muschio o una rete, per evitare che i genitori predino le loro uova. Inoltre bisognerebbe mettere una pianta a foglie sottili. Va inserita una coppia alla volta, che si sarà precedentemente formata. La schiusa delle uova avviene dopo 24/36 ore e i piccoli vanno alimentati dopo tre giorni dalla fine del sacco vitellino con naupli di artemia e, successivamente, con cibo liofilizzato.  

domenica 20 maggio 2012

L' Artemia Salina più di un cibo vivo...


L'artemia salina è un piccolo crostaceo che in natura vive in pozze d'acqua salata o anche nelle saline ed è uno dei cibi vivi più diffusi in acquariofilia perchè è facile da allevare e riprodurre e naturalmente è molto nutriente! Questo piccolo crostaceo, di origine preistorica, è anche chiamato scimmia di mare. Questo nome deriva da degli annunci pubblicitari degli anni '70 provenienti dall'America dove le artemie venivano descritte come extraterrestri piccolissimi che nascevano da una polvere magica, si potevano ammaestrare e osservare mentre giocavano e scherzavano. Queste pubblicità erano così credibili che ancora oggi qualcuno si chiede se le scimmie di mare esistano davvero!!! In realtà questo nome era solo a uso commerciale e quello vero di questi crostacei è artemia salina che è tra l'altro il nome scientifico. 
Questo era uno dei manifesti pubblicitari degli anni '70
Due esemplari di artemia salina,
a sinistra il maschio e a destra la femmina.
L'artemia salina vive appunto in acque salate e ha escogitato nel tempo un modo di riprodursi particolare: se l'acqua supera una certa salinità (sintomo che la pozza d'acqua in cui vive sta evaporando) essa, invece che partorire piccoli già vivi, depone delle uova chiamate cisti. Una volta ripresentatesi le condizioni ottimali le uova si schiuderanno. Le cisti possono sopravvivere in questo modo per più di 10 anni!!! Per i primi giorni i piccoli di artemia sono della larve, esse poi diventano dei crostacei e nei primi 15 giorni della loro vita fanno tantissime mute (questo è il periodo in cui all'incirca diventano adulte). Questi piccoli crostacei si nutrono filtrando l'acqua e una volta adulti misurano al massimo un paio di centimetri. Le artemie vivono per alcuni mesi e in questo periodo possono partorire circa 200 piccole. Inoltre come già detto all'inizio sono facili da allevare anche in casa però è preferibile farlo all'aperto (in terrazzo o in giardino) in vaschette di minimo 5 litri però più queste sono grandi più è facile avere successo. L'acqua salata del 3% (3g di sale per litro), deve avere un pH superiore o uguale a 8 e 
una temperatura intorno ai 27° C. L'artemia salina è fotosensibile, quindi quando vede una luce ci si avvicina; è importante che durante l'arco della giornata la vasca sia un po' illuminata ma poco altrimenti essa si "stressa" e continua a nuotare girando su se stessa, ad esempio si può allevare dentro ad una vaschetta trasparente in un luogo abbastanza luminoso, comunque è preferibile sempre la luce del sole. Sarebbe meglio poi usare anche un areatore per 2-3 ore al giorno perchè questi animaletti hanno bisogno di molto ossigeno. Come cibo gli si possono somministrare mangimi appositi oppure (metodo da me utilizzato) gli si può dare qualche grammo di lievito di birra (tanto da intorbidire un po' l'acqua) 2-3 volte a settimana (quando la coltura ridiventa limpida). L'unica piccola difficoltà che si ha allevando questi crostacei sono i prelievi: non bisogna prelevare ne troppo ne poco. Nel primo caso si può estinguere la coltura perché vi sono poche artemie, nel secondo perché ad un certo punto si può arrivare ad un collasso che ne provoca la morte. Personalmente gli errori che ho fatto inizialmente erano proprio questi ma ora sono riuscito ad ottenere un allevamento stabile ed efficiente grazie a queste accorgimenti e anche un po' di fortuna.
Auguro anche a voi buona fortuna!

lunedì 14 maggio 2012

Il coloratissimo Guppy

Maschio di Guppy
Famiglia:Poecilidi
Nome scientifico:Poecilia Reticulata
Provenienza:America centro-meridionale

Il guppy è senza alcun dubbio il pesce più diffuso tra gli acquariofili per la sua bellissima livrea che lo ha reso celebre. Questa può variare notevolmente da individuo a individuo, e ormai in commercio ce ne sono moltissime varietà. E' un pesce piccolo, e i maschi sono più minuti e snelli delle femmine. Oltre per le dimensioni, il dimorfismo sessuale è evidente: i maschi hanno la coda più sviluppata e sono molto più colorati delle femmine e inoltre, come tutti i poecilidi, i maschi hanno il gonopodio. L'allevamento in acquario è forse il più semplice di tutti ed è indicato per i neofiti. Andrebbero tenuto un maschio ogni tre femmine e per le dimensioni della vasca bisogna prendere subito in considerazione la sua prolificità, che potrebbe far raddoppiare la popolazione in pochi mesi. Non necessita particolari valori chimici dell'acqua, anche se un pH intorno ai 7.5-7.8 punti è l'ideale. Accetta ogni tipo di cibo secco, anche se sarebbe meglio ogni tanto fornire del cibo vegetale come pastiglie di alga spirulina. E' un pesce vivace e in continuo movimento, e per questo è sconsigliato abbinarlo a pesci molto timidi e soprattutto intolleranti nei confronti di compagni troppo vistosi o movimentati (es. betta splendes o barbus tetrazona). La riproduzione è la più semplice tra tutti i pesci. Essendo un poecilide, è oviviparo e fa dai 10 ai 90 piccoli ogni mese (dipende dall'età dei riproduttori e dalla temperatura, che andrebbe tenuta sopra i 24°). I piccolini sono subito indipendenti e necessitano di nascondigli (es. piante con foglie molto fitte) per scappare dagli altri pesci, compresi i genitori, e possono essere alimentati subito con cibo apposito.
La continua selezione di nuove varietà di guppy ha portato a un indebolimento del poecilide, e non mancano casi di colorazione artificiale. Per questo quando si compra, il guppy andrebbe scelto con attenzione. Tra i maschi bisognerebbe prendere i più vispi e tra le femmine non bisognerebbe scegliere quelle più colorate ma le più attive. In genere la vita di un Guppy non supera i due anni, ma da pochi esemplari si può veramente ricavare un allevamento che ne può durare moltissimi. 

sabato 12 maggio 2012

L'affascinante Gourami dalle tre macchie

                                                                                                 


Famiglia:Anabantidi
Nome scientifico:Trichogaster Trichopterus
Provenienza:Indocina

Femmina di Trichogaster Trichopterus che respira l'aria
atmosferica grazie all'organo 'labirinto'
Il Gourami dalle tre macchie è un pesce molto popolare tra gli acquariofili, soprattutto americani. La sua fama è giustificata per la sua affascinante livrea e il caratteristico comportamento.
E' un pesce dalla livrea azzurra con macchie nere, generalmente due o tre più o meno regolari. Esiste anche la varietà 'gold', dorata. Raggiunge dimensioni considerevoli per essere un Anabantide (14-15 cm). Vive nelle risaie indocinesi in acque ferme, poco illuminate e povere di ossigeno. Per questo, come gli altri esemplari della sua famiglia, ha sviluppato un organo, il 'labirinto', che gli permette di respirare fuori dall'acqua. Tra i maschi, che si distinguono per la pinna dorsale appuntita e le dimensioni maggiori, c'è una certa territorialità.
La vasca dove inseriremo il nostro gourami dovrà avere molte piante che si sviluppino in altezza fino alla superficie dell'acqua, che dovrà essere ferma e ricoperta in parte da piante galleggianti(es. lemna minor). Il valore del pH si dovrà aggirare intorno ai 7 punti e la temperatura tra i 24°-27°, ma sopporta caratteristiche diverse. L'acquario dovrà essere chiuso per evitare che il pesce respiri aria più fredda dell'acqua e accetta ogni tipo di cibo. L'illuminazione non dovrebbe essere molto intensa perché una luce più debole risalta i sui bellissimi colori. Andrebbe messa una coppia in acquari anche di comunità non inferiori agli 80l e può essere abbinato con qualsiasi pesce, a meno che non si tratti di altri anabantidi in acquari inferiori ai 100 litri riccamente piantumati e con numerosi nascondigli. Per il resto è un pesce molto pacifico ed è perfetta l'accoppiata con un gruppetto di rasbora.
Per la riproduzione è consigliato tenere in una vasca più femmine con un maschio, in modo che la coppia si formi spontaneamente e non forzatamente. Infatti se si inserisce in una vasca una coppia formata a caso non è difficile che il maschio non si accoppi e uccida la femmina. La coppia formata andrà messa in un acquario dedicato. Il maschio preparerà un nido di bolle d'aria su una superficie a pelo d'acqua, che potrà essere una pianta, un pezzo di plastica o un po' di lana sintetica. L'alimentazione dovrà essere ricca e dovrebbe comprendere surgelati e cibo vivo. Quando la femmina è pronta, il maschio la inviterà sotto il suo nido e la 'abbraccerà' in modo da farle uscire le uova che si attaccheranno al nido e verranno fecondate. Questa operazione si ripeterà più volte per un totale di 100-200 uova e finito l'accoppiamento è necessario levare la femmina dall'acquario. Il maschio andrà tolto dopo 2-3 giorni dalla schiusa dei piccolini, che avviene dopo 3-5 giorni. Gli avanotti andranno alimentati con cibo secco apposito e artemie appena schiuse.   

mercoledì 9 maggio 2012

L'insostituibile Ancistrus

Famiglia:Loricariidae
Nome scientifico:Ancistrus sp.
Provenienza:Bacino del Rio delle Amazzoni 

Un esemplare di Ancistrus
L'Ancistus è forse il più noto pesce pulitore. Effettivamente è un ottimo mangiatore di alghe, ma spesso i nuovi acquariofili lo comprano 'perché serve' e non per osservarlo e studiarlo. In realtà è un pesce bellissimo e interessante.
Le dimensioni variano da specie in specie, ma in genere non superano i 10-15 cm. La sua livrea è nera con pallini bianchi. E' un pesce solitario e tranquillo, ma tra i maschi, che si distinguono dalle femmine per i barbigli sul muso, c'è una spiccata territorialità.
E' il pesce mangiatore di alghe per eccellenza, e andrebbe tenuto un solo esemplare in ogni acquario, che dovrà essere ricco di legni, pietre, piante e soprattutto cavità dove ama nascondersi. I valori dell'acqua dovrebbero essere neutri e la temperatura tra i 23°-27°. Può essere abbinato con qualsiasi pesce e non soffre affatto la solitudine, anche se ogni tanto litiga un po' con gli altri pesci di fondo. E' importante non inserire nello stesso acquario due o più maschi, è può essere inserita una coppia in vasche non inferiori ai 100l. E' un pesce prevalentemente vegetariano che si nutre delle alghe già presenti nell'acquario, ma si può ogni tanto integrare la sua dieta con pastiglie per pesci da fondo e verdura appena sbollentata, ma non troppo spesso, altrimenti perde l'abitudine di nutrirsi di alghe.
La riproduzione non è difficilissima in acquario, ma occorre avere vasche dedicate non più piccole di 70l. Il pH deve aggirarsi intorno ai 7 punti e la temperatura deve essere di circa 23°-24° gradi. Il maschio invita la femmina in una cavità dove vengono deposte circa 100 uova arancioni che dopo alcuni giorni di cure paterne si schiudono. Gli avanotti rimangono nella tana per 15-20 giorni nutriti dal sacco vitellino sempre sotto il controllo del padre, e poi escono per andare alla ricerca di cibo. 
                 
                                   
                               

martedì 8 maggio 2012

Il bellissimo pesce arlecchino

Famiglia:Ciprinidi
Nome scientifico:Trigonostigma Heteromorpha (ex Rasbora Heteromorpha)
Zona d'origine:Indocina, Indonesia 
Il pesce arlecchino (Trigonostigma  Heteromorpha) è molto famoso tra gli acquariofili per la sua bellissima livrea e il suo simpaticissimo comportamento. In acquari anche non relativamente grandi vi darà parecchie soddisfazioni.
Gruppetto di rasbora
Il rasbora viene chiamato anche con l'appellativo di pesce arlecchino per la caratteristica macchia nera triangolare sul corpo, che è più appuntita nei maschi. Le dimensioni sono relativamente piccole, 4 cm, e il comportamento è molto vivace, socievole e ama vivere in gruppo.
Andrebbe tenuto in gruppi di 6-7 esemplari in vashe minimo da 50-60l circa, anche se può vivere in litraggi minori a patto che venga sempre messo in gruppo. Il pH dovrebbe aggirarsi tra 6 e 7 punti per mantenere la colorazione vivace e temperatura tra i 24°-26°. E' molto robusto come pesce, vivace ma inoffensivo ed è l'ideale compagno per una coppia di anabantidi. Accetta ogni tipo di cibo secco e gradisce molto piante del biotopo asiatico come Higrophilia sp., Limnophilia sp...; che andrebbero messe in quantità ai bordi della vasca per lasciare molto spazio per i nuoto.
La riproduzione è un po' complicata e va fatta in acquari a parte. A contrario degli altri ciprinidi, la fecondazione delle uova avviene sotto una foglia e non all'aperto. E' importante che a ridosso del fondale ci sia una rete per evitare che il nostro arlecchino si mangi le sue stesse uova, che il pH sia inferiore a 6.5 e che l'alimentazione dei genitori venga integrata con cibi surgelati e vivi. Le uova sono a ogni deposizione circa 300 e si schiudono dopo 3-4 giorni. Dopo 3 giorni dalla schiusa è importante alimentare gli avanotti con naupli d'artemia appena schiusi per una crescita sana.



Presentazione del nostro blog sull'acquariofilia

Ciao a tutti!!!!!!
Questo è il nostro nuovo blog sull'acquariofilia. Nelle prossimi post vi parleremo di pesci, biotopi, piante d'acquario e tutto ciò che riguarda la nostra amata passione.

Colisa Labiosa maschio nell'acquario di Guido
Corydoras Trilineatus nell'acquario di Carlo